Arte e sport pedalano insieme per un giorno in occasione della gara internazionale MTB iseana. Quest’anno espone le sue opere pittoriche l’apprezzato artista Alberto Cropelli. I suoi quadri saranno esposti in occasione della GimondiBike il prossimo 28 settembre a Iseo.
Confermato anche nel 2014 il binomio vincente tra la GimondiBike e l’arte. L’obbiettivo del Comitato Organizzatore è quello di ampliare i nostri orizzonti e dare rilievo ad aspetti che, seppur lontani dall’attività sportiva, sono comunque parte integrante della nostra società e del territorio a cui è profondamente legato. Per questa ragione, a partire dallo scorso anno, si è deciso di legare ogni edizione della manifestazione internazionale MTB al mondo dell’arte e della cultura dando spazio ad un artista bresciano così da promuoverne il lavoro e le opere. Ecco allora che arte e sport, accomunati dalla passione e dall’entusiasmo, pedaleranno insieme per un giorno proprio in occasione della prossima GimondiBike in programma il 28 settembre a Iseo (Brescia).
Il Comitato Organizzatore è quindi aperto a ricevere anche per i prossimi anni tutte le candidature degli artisti bresciani interessati a questa nuova e stimolante collaborazione volta alla promozione del nostro territorio e della nostra storia.
L’artista prescelto quest’anno per esporre le proprie opere all’interno dell’ExpoGimondiBike è Alberto Cropelli, nato a Chiari, in provincia di Brescia, nel 1948.
Si accosta alla pittura da autodidatta, alla fine degli anni sessanta, dopo le prime esperienze e i primi riconoscimenti, non solo in ambito locale, la sua pittura evolve e muta, fino ad approdare ad un mondo poetico in cui il disagio di chi vive in una società di massa appare dimensione dominante. Tale rovello, che appartiene ad un’intera generazione, viene, nella ricerca del pittore bresciano, espresso come contraddizione tra il singolo e l’intero, l’individuo e la folla.
L’incontro con la realtà del cuore, la riscoperta della campagna attorno a Chiari, la meditazione sui temi più intimi e quasi privati modificano i contenuti della sua ricerca; Alberto avverte il bisogno di sperimentare nuovi materiali, nuove tecniche
espressive (dall’istallazione, alla cultura in senso stretto), spesso utilizza frammenti di realtà (il nido vero, ma anche la finestra della cascina abbandonata) da inserire nelle sue iconografie. In quest’operazione di indagine sulla civiltà di
massa, Cropelli realizza sagome antropomorfe ch rappresentano il volto dell’anonimato urbano.
Giunto alla fine del secolo fa il punto della sua storia , affidando ad Adriano Parise Editore di Verona la monografia sulla sua storia: “Il percorso espressionista di Alberto Cropelli”. E’ l’inizio ad un nuovo percorso, in cui, sulla folla senza volto, sfondo delle sue immagini, quasi figura tipica nella sua iconografia, viene sempre più emergendo il tema dell’individuale bellezza: sopra la società di massa si eleva il volto, la figura, ma più individuata bellezza e dimensione dell’io.
Sono i nuovi Angeli cui l’artista assegna il compito di trascrivere il suo nuovo mondo poetico.
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